Ogni libro è una storia che prende forma, ogni lettura ad alta voce muove uno spazio d’ascolto. Leggendo ad alta voce abitiamo un libro e invitiamo gli altri a fare lo stesso, costruendo relazioni.
Stiamo andando verso la fase finale del progetto e ci dobbiamo arrendere, ci sarà possibile svilupparlo pravalentemente online, vista il perdurare della situazione pandemica. Abbiamo creato il sito ‘Città che legge’ – Lugnano e Montecchio, un gruppo Facebook e due whatsapp, uno riservato alle scuole partecipanti.
E ci sarà il Libro delle Voci
nessuno rimane indietro, le voci viaggiano veloci.
Voci che leggono ad alta voce, per tutti. Le registriamo negli incontri dal vivo e negli incontri online, con letture sul campo, tra spazi rurali e spazi urbani, tra gli spettatori di uno spettacolo e nel giardino di una scuola, tra le vie di un borgo.
Pian piano diventano un libro-territorio più esteso del previsto, denso di voci e narrazioni di ogni età, voci che la pandemia ci ha spinto a raccogliere in più tempi, più luoghi, quelli del che ogni giorno attraversiamo, quelli lontani che possiamo raggiungere solo in rete. E così le voci viaggiano e non hanno confini, muri, a delimitarle. Il libro-territorio si apre tra Lugnano in Teverina e Montecchio, e le sue pagine accolgono anche l’Italia tutta e l’estero.
Scegliamo un tema che risponda a quanto ci suggerisce il delicato periodo di pandemia,
I SENSI (5+1), la propriocezione
Vivere pienamente quello che i nostri sensi ci propongono può diventare di questi tempi un’esperienza rara e fuggevole, fonte di disagio, una limitazione sensoriale che ci ricorda una pienezza che ora non c’è. Perché ‘vista udito gusto olfatto e tatto’, sono diventate vie a volte impraticabili, sacrificate, compresse, e incerte corrono in un corpo che fa fatica a riconoscersi, a tener traccia di se stesso.
Attenzione, stiamo parlando di quello che qualcuno definisce ‘il sesto senso’, ovvero la propriocezione. Nel suo libro ‘L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello’, Oliver Sacks descrive un caso di perdita della propriocezione, quel senso senza il quale saremmo incapaci di percepire ad occhi chiusi la posizione e il movimento del nostro corpo nello spazio. Siamo consapevoli di quanto questa tracciatura sia importante in questo momento in cui ogni azione, ogni gesto va resettato nel suo dispiegarsi quotidiano?
A volte, perdere coscienza delle proprie tracce fisiche è anche l’effetto di un libro, ci può rendere incorporei. Il libro ci può condurre in un viaggio invisibile, silenzioso e solitario, sonoro e condiviso.
È proprio a questo libro delle voci che stiamo guardando, libro dei libri, drammaturgia vocale e collettiva.
Il Libro di voci è stato creato attraverso il Laboratorio, con gli adulti e con i ragazzi delle scuole medie di Lugnano e Montecchio, gli incontri, cercati e fortuiti, le Letture sul campo.
Quello che segue, pezzo per pezzo, è la geografia disegnata, la mappa di un territorio da immaginare, sognare, ascoltare, ognuno come e dove vuole, ad occhi aperti o ad occhi chiusi, abitando la voce dell’altro e lasciandoci abitare. Come facciamo con un libro.
BUON VIAGGIO!